Ep.4 L'anello del Conte

Set 23, 2020



"Se hai lasciato un lavoro in sospeso troppo tempo, fa' finta di niente".
(Gnorp il procrastinatore)

Bentornati amici ma soprattutto nemici di Loot of Gatescrollwizard dungeon. Brutus e Ivrea, i due protagonisti di questo gioco (questo è un gioco non l'avessi notato ndMe) fanno amicizia col pluricentenario abitante della grotta del lago, Alucardo Vladimir Stoker. Uno che assomiglia un po' a Dracula e infatti è un vampiro. Ma un vampiro buono e tormentato. Un vampiro buono e tormentato che aspettava proprio Brutus e Ivrea. Un vampiro buono e tormentato che aspettava proprio Brutus e Ivrea (ok basta) che nasconde una storia affascinante che lo lega a doppio filo ai nostri protagonisti, ai cloth di Gozer e a Dianlee.

Se non sai di cosa parlo forse devi giocarti i capitoli prima. Cominciamo malino, sarò onesto.
Per chi invece sa di cosa parlo, tu sì, tu mi stai simpatico! E allora bentornati nel mondo incantato di
Loot of Gatescrollwizard dungeon col quarto episodio "L'anello del Conte".


— Spiegamelo da capo.

Seduti al tavolo dopo aver condiviso una cena frugale (cos'abbia in casa da mangiare un vampiro, chiedete all'autore se gli va di spiegarvelo) (Nah... ndMe), i tre discutono sul da farsi e sul perché l'anello che Brutus ha trovato nel rifugio di RagNarok sia di qualche interesse per Alucardo.

— Spiegamelo da capo. Non ho capito.
— Ancora Brutus? —sospira Ivrea— Sarà la terza volta. Ho sonno.
Sì, sei uno scimmione senza cervello, ma senza la pelle glabra e il profumo — aggiunge KITT.

Zuul, per gli amici KITT come in Supercar, è lo spirito che dimora nel cloth del Guardia di Porta, di cui Ivrea è diventata custode.
Lui e Alucardo, come abbiamo visto nell'episodio precedente, condividono ricordi di una vita in cui erano amici e, si presume, umani.  



— L'anello è un cimelio prezioso della dinastia Stoker, la dinastia a cui appartengo. Lo donai alla mia sposa, Mina, molti secoli fa.
— Secoli? Ma quanto sei vecchio?
— Brutus, se lo interrompi non capirai mai — sbadiglia Ivrea.
— Ho circa millenovecento anni. Anno più, anno meno. Gli avvenimenti di cui ho parlato hanno la stessa età.
— Millenovecento? Anche Mina ha la stessa età? Dov'è adesso? — incalza Brutus, versandosi dell'idromele.
Oh my god — sospira KITT.
— Mina ha vissuto la sua vita, ma la mia sposa non cammina sulla terra su cui camminiamo da molti secoli ormai. Almeno da umana. Davo per disperso l'anello con lei. 

E invece ce l'avevi sotto gli OCCHI. E dire che non ne hai pochi. Ah! — blatera KITT versandosi un Vodka Martini.
— Noi tutti:  io, Zuul o
ehm come ama farsi chiamare da un po' "KITT"...
KITT fa molto macioman anni '80.
Un sorriso malinconico fa capolino sul viso di Alucardo.
— Dicevo: io, KITT, Mina, Vinz e Dianlee abbiamo una maledizione, ognuno a modo proprio certo, che ci lega indissolubilmente al mondo dei mortali. Ma noi tutti siamo morti, in un certo senso, e da molto tempo.
Dobbiamo trovare Vinz prima che lo faccia Dianlee, se non l'ha già fatto.
— Potrebbe avere un OCCHIO di riguardo per il mio anello? — blatera KITT smettendo di canticchiare per un attimo la sigla di Supercar (Tara tara tara. Tara. Tara. Tara tara tara. Tara. Tara...).
— Giusto, a proposito — interrompe Brutus — perché il mio cloth non è come quello di Ivrea? Non dovrebbe esserci dentro lo spirito di Vinz?
— Sì, ma la Mastro di Chiavi che indossi manca di un pezzo fondamentale, la spada sacra Whoyougonnacall. Vinz potrebbe non manifestarsi mai se non troviamo prima la spada.
Le sarà costato un OCCHIO della testa, quell'anello, signora.
— Dov'è la spada? — chiede Ivrea versandosi della Burrobirra.
Si può fidare CIECAMENTE. Ahaha che simpa sono.
— Non lo so ancora. Vi dico quel che so. Dianlee era il nostro capo fin da bambini. Io, Vinz, Zuul e lui. Sempre insieme, sin da piccoli. Col tempo la nostra amicizia crebbe e da ragazzi, pieni di ideali e sogni ambiziosi, formammo una brigata di avventurieri mercenari. Oh, se eravamo bravi. Tutti parlavano delle nostre gesta, quattro giovani talenti di animo nobile e temerario. Così ci descrivevano.
Ok la smetto.
— Fu così per molti anni, ma qualcosa tramava nell'ombra del nostro destino, qualcosa che ci avrebbe divisi e resi ciò che siamo. Avremo tutto il tempo per parlare di Dianlee, per il momento vi basti sapere che è un essere potente ma costretto a una solitudine che è in pratica una prigionia. Egli vive sul fondo di Gatescrollwizard, legato a esso da una maledizione. Una maledizione che conferisce, in cambio, certi spaventosi poteri.

TA-DAA! Cliché tuono dalla finestra —grida KITT.

— Dianlee è diventato letteralmente il dungeon master di questo posto. Può alterare magicamente senza limiti la struttura del dungeon e cosa ben più spaventosa, trasportarvi all'interno intere aree dall'esterno.
— Cioè... teleporta a suo piacimento, strati di realtà, nel dungeon? È un potere... incredibile — osserva Ivrea mentre si versa un bicchiere di Tavernello — Non può uscire, ma può portare tutto dentro. Assurdo.  
— È il caso del popolo matriarcale delle Grannies che avete già incontrato. Non sono originarie di qui, non avrebbe senso, questo è un luogo chiuso, inospitale. Dianlee le deve aver portate qua per qualche scopo malvagio, non sono sicuro quale. Il mondo esterno, non ha memoria di ciò che gli viene sottratto da Dianlee.
— Gli scroll delle Grannies, parlavano di un Demone Grigio — ricorda correttamente Ivrea — che ha risvegliato il male del fuoco oscuro, il golem.
È lo spiegone!  farfuglia KITT versandosi del Chech'tluth, un liquore verde Klingon — E questo... è verde!



— Cosa voglia Dianlee è chiaro. La libertà. Cosa possa tramare per conquistarla, ammesso che sia possibile, mi è oscuro.
— Quindi Gatescrollwizard è una sorta di torta a strati in cui quel pazzo ha lasciato mondi interi abbandonati a loro stessi per i suoi scopi innominabili dopo averli sfruttati? Pazzesco. Potrebbe... persino esserci mio fratello, qui in giro? — si domanda perplessa la chierica.
— Dobbiamo proseguire. Noi tutti abbiamo le risposte che cerchiamo negli strati inferiori del labirinto. Sotto la mia dimora si prosegue per un santuario in cui riposa tutta la mia dinastia. Il santuario di Golden Axe. 

Dai cazzarola, versati da bere e cominciamo! Carta e penna alla mano, si parte!

Entra nella cripta di Golden Axe.
Non farti impressionare dal nome, ogni riferimento al gioco SEGA è casuale, ma, a ben guardare, voluto.